Un cocktail mentale per il dopo-Covid – Quinta puntata – Serendipity mindset
Le mentalità di cui ho parlato nei post precedenti aiutano a reagire tempestivamente e positivamente agli accadimenti di un mondo incerto, ma le opportunità vanno anche attirate. Per riuscirci, è utile adottare la mentalità della serendipità che consiste nell’attitudine a fare scoperte fortunate e inaspettate (letteralmente serendipità significa trovare per caso qualcosa di utile mentre si stava cercando altro). In una realtà sempre più ricca di imprevisti, saper cogliere la casualità positiva crea un vantaggio. Christian Busch (The Serendipity Mindset: The Art and Science of Creating Good Luck, 2020) in parte costruendo sulle teorie di Richard Wiseman sul “fattore fortuna”, spiega che possedere questa mentalità richiede:
- una disposizione d’animo favorevole e aperta nei confronti dell’imprevisto
- capacità di cercare in tutte le situazioni, anche in quelle negative, qualcosa da utilizzare a proprio vantaggio.
Alcune pratiche aiutano a coltivare questa mentalità. Anzitutto, pensare in termini di abbondanza anziché di scarsità, cioè ritenere che vi siano ampie opportunità potenzialmente disponibili e che basti cercarle bene per scovarle. Inoltre, bisogna saper assumere la prospettiva “della scacchiera” anziché quella “della pedina”, cioè vedere, a partire da ogni situazione, molti possibili sviluppi diversi. Infine, occorre sottrarsi al riflesso pavloviano che ci fa categorizzare gli accadimenti secondo il loro “valore nominale”.
Queste considerazioni sono incluse in un articolo che ho scritto per il PROGETTO MACROTRENDS 2020-2021 della Harvard Business Review Italia.