
Selezionatori attenzione, arriva Chatbot GPL
Il chiacchieratissimo Chatbot GPL, dopo aver creato molti grattacapo ai docenti, che si sono trasformati in detective alla ricerca del suo zampino negli elaborati degli studenti, pare che adesso abbia deciso di prendere di mira chi si occupa di selezione del personale.
Tra i tanti usi del chatbot più celebre si è infatti aggiunto quello di fargli scrivere lettere di auto-candidatura e CV. Basta dargli in pasto le informazioni relative al proprio percorso professionale, alla posizione ricoperta e a quella per la quale ci si candida e, naturalmente, all’azienda target, e Chatbot produce i testi in quel linguaggio assertivo, incisivo e auto-celebratorio (di sé e dell’azienda) che gli abbiamo insegnato essere adatto a bucare lo schermo. Chatbot GPL se la cava egregiamente come sempre: potremmo dire che la sua “firma” è proprio nella elevata qualità del testo. Il problema per chi fa selezione è riuscire a distinguere una sua lettera di auto-candidatura da quella scritta da un umano (se volete cimentarvi, in questo articolo trovate 5 lettere e potete provare a indovinare quali sono scritte dall’intelligenza artificiale).
Un consiglio a chi decide di farsi aiutare da Chatbot GPL. Bisogna rileggere e editare il testo con attenzione perché Chatbot ci mette anche del suo (e il suo è tanto, ovviamente), quindi potrebbero finire nel testo quanto ha appreso su posizioni simili, per esempio attribuendo compiti o responsabilità che tipicamente sono associati alla posizione ricoperta. Inoltre, pare non abbia ancora sviluppato il senso della misura né un pizzico di ironia: è capace di riprendere quasi alla lettera i valori dell’azienda per la quale ci si autocandida come compaiono sul suo sito e riferirli al candidato. Insomma, non ha ancora bene imparato dove, per noi umani, finisce una sviolinata e inizia una fastidiosa e riconoscibile piaggeria.
Tra chi usa Chatbot per cv e lettere di auto-candidatura, parecchi sostengono che non si tratti di plagio perché in fondo non ci si appropria indebitamente del lavoro intellettuale di nessuno, ci si fa aiutare dal servizievole chatbot che crea qualcosa di unico per chi lo chiede. Certo è che ormai la maggior parte dei cv e delle lettere di presentazione vengono vagliati, nello screening iniziale, proprio dai bot. Quindi, poiché è probabile che tra chatbot si intendano bene, potrebbe essere la soluzione ideale per passare il primo screening, riservando alle fasi successive le caratteristiche autenticamente umane.