
Un cocktail mentale per il dopo-Covid – Terza puntata – Mindset da jazzista
La “U” in VUCA sta per incertezza. Se con l’incertezza bisogna fare i conti, meglio capire come gestirla, magari ispirandosi a un genere musicale.
Una caratteristica delle situazioni ad elevata incertezza è che gli accadimenti imprevisti devono essere affrontati senza aver avuto tempo di pianificarne la risposta. L’unico modo per farvi fronte, quindi, è essere sempre pronti a improvvisare. Questo non significa rinunciare alla preparazione, ma prepararsi in modo diverso, come i jazzisti che si esercitano molte ore proprio per poter svolgere in modo impeccabile le loro performance estemporanee. Steve Lacy spiegò le sfide dell’improvvisazione jazzistica così: “In 15 secondi, ecco la differenza tra composizione e improvvisazione: nella composizione si ha tutto il tempo necessario a decidere cosa suonare in 15 secondi, mentre nell’improvvisazione si hanno 15 secondi”. Possedere questa mentalità richiede una grande presenza nel momento, una preparazione flessibile e l’attitudine a vedere nell’imprevisto l’opportunità di dimostrare maestria e creatività contemporaneamente.
Queste considerazioni sono incluse in un articolo che ho scritto per il PROGETTO MACROTRENDS 2020-2021 della Harvard Business Review Italia.