
L’importanza dei legami deboli (non solo quella che pensate)
Se, dopo quasi 12 mesi di distanziamento sociale praticamente ininterrotto, vi mancano persone che prima vi parevano ben poco importanti, come il barista del bar sotto l’ufficio, i compagni del corso di spinning, le persone che incontravate agli aperitivi o ai convegni, avete ragione.
Tecnicamente questi contatti superficiali si chiamano legami deboli e il grande studioso del networking Mark Granovetter ha spiegato come queste persone “alla periferia del nostro network”, proprio perché non frequentano le nostre stesse persone, più facilmente ci possono mettere in contatto con opportunità che altrimenti non avremmo mai intercettato. Chi ha provato a cercare lavoro chiedendo suggerimenti ai propri legami deboli potrà testimoniare come questi siano molto più utili delle persone che vediamo continuamente nel segnalarci opportunità di cui ignoravamo l’esistenza. Inoltre, questi contatti ci tolgono dal “provincialismo mentale” delle frequentazioni individuali, ci permettono di mettere la testa fuori dalla nostra bolla e ricevere stimoli diversi. Quindi avete ragione a rimpiangere l’era BC (before Covid) quando questi legami deboli li si incontrava per caso nelle tante occasioni sociali che tutti avevamo: essendo legami deboli, viene più facile chiedere un parere o un aiuto quando li si incontra per caso che prendendo su il telefono o mandando una mail (peraltro, visto che è l’unica cosa che si può fare, meglio fare uno sforzo).
C’è però un’altra ragione per cui ci mancano i legami deboli ed è emozionale: sappiamo infatti che i contatti con i legami deboli contribuiscono al benessere emotivo, cioè a renderci più felici. La ragione è che ci fanno sentire connessi alla comunità in cui viviamo, ci fanno sentire visti e riconosciuti.
Dato che queste persone sconosciute o scarsamente conosciute ci possono fornire, senza che quasi se ne rendano conto, un utilissimo supporto emotivo e pratico, e darci l’opportunità di svolgere lo stesso ruolo per loro, le domande da prosi sono: cosa facciamo per farli crescere in numero e varietà? Come possiamo renderli un pò più significativi senza necessariamente investirci molto tempo? Posto che questo non è un momento propizio, è proprio in momenti come questi che ci si deve preparare al futuro.
Leggete su questo argomento anche un recente articolo dell’Atlantic.