
La sfida di una conoscenza con emivita sempre più breve
L’emivita della conoscenza è sempre più breve. Per dare un’idea:
- Nel 2013 l’umanità ha creato tante informazioni quanto in tutta la sua storia precedente. Il trend continua e la conoscenza raddoppia ogni anno.
- La conoscenza accumulata per arrivare alla laurea (si parla di circa 5400 ore di studio) laurea probabilmente “dura” 5 anni prima di iniziare a essere completamente obsoleta.
- Secondo l’esperto di apprendimento Michael Simmons che ha provato a fare qualche stima, bisognerebbe studiare almeno 5 ore alla settimana per restare in pari nel proprio campo, ovviamente parecchie di più per avanzare.
Come fa notare lo scrittore Niklas Göke, la soluzione non può essere di ingurgitare sempre più conoscenza semplicemente perché non ce la possiamo fare, come esseri umani, a reggere il passo. Ecco invece dove potrebbe trovarsi la soluzione:
- Selettività. Quando l’apprendimento ha ritorni decrescenti, la scelta di cosa apprendere diventa cruciale, così come aumenta l’importanza di distinguere tra ciò che è importante e ciò che non lo è. La conoscenza infatti è cumulativa, ma l’intelligenza è selettiva. La strategia di affinare la propria selettività è promettente.
- Sospensione del giudizio. L’apprendimento non deve essere “giudicante”, cioè bisogna apprendere mantenendo una mente molto aperta, che significa a volte “svuotarla” prima di riempirla.
- Sense-making e sintesi. Le capacità che fanno la differenza sono il sense-making, cioè la capacità di dare un senso alla moltitudine di informazioni, e la sintesi. Anche queste si possono allenare.
In conclusione, invece di pensare con ansia a come riusciremo a ficcare nella testa nostra e delle risorse che vogliamo formare tutto quello che serve per combattere la crescente obsolescenza delle conoscenze, dovremmo riflettere su come migliorare selettività, sense-making, sintesi e su come mantenere la mente di tutti aperta al nuovo. Un’altra battaglia, completamente.